NON DIR QUATTRO SE NON L'HAI NEL SACCO

Commedia in un atto STORIA VECCHIA Commedia in due atti

TORINO F. CASANOVA, Libraio-Editore Via Accademia delle Scienze (piazza Carignano) 1890

Per guarentire la proprietà artistica e la proprietà letteraria, l'Autore e l'Editore hanno depositato copie di questo libro alla R. Prefettura di Torino, e si sono uniformati a tutte le disposizioni della Legge vigente.

Torino — Tipografia Vincenzo Bona.

NON DIR QUATTRO SE NON L'HAI NEL SACCO COMMEDIA IN UN ATTO

A MIO NONNO

INTERLOCUTORI

  • La signora Laura .
  • Il signor Nordi .
  • Servo.

La scena succede in una villeggiatura della signora Laura.

ATTO UNICO

SCENA I.

Laura e Nordi.

Laura è seduta presso un tavolino da lavoro e sta ricamando. È una giornata d'autunno. All'aprirsi della scena le finestre mettono ancora un po' di luce.

( Nordi entra ).

LAURA

Siete voi Nordi? Buonasera.

NORDI

Buonasera, signora Laura. Ci volete lasciare gli occhi? Che cosa fate con questo buio?

LAURA

Ricamo.

NORDI

A memoria?

LAURA

Che volete, sono così sola! Ad accendere i lumi mi s'allungano le serate. Fortuna che ci siete voi ad accorciarmele.

NORDI

I vostri ospiti son tutti partiti?

LAURA

Tutti.

NORDI

E lo dite senza nemmeno un sospiro!

LAURA

Quando ci lascerete voi?

NORDI

Posdomani.

LAURA

Digià?

NORDI

Grazie. Posdomani, proprio.

LAURA

La capitale vi attira.

NORDI

Oh Dio!

LAURA

E perchè allora?

NORDI

Ve l'ho pur detto ch'io sono mezzo padre. Mio nipote non vuol saperne di venir qui; conviene ch'io vada a raggiungerlo dov'è, se no...

LAURA

Se no...?

NORDI

Voi non lo conoscete. È tomo da farmi mille follìe in un giorno.

LAURA

È la sua età.

NORDI

Ed è la mia di cercare d'impedirnelo.

LAURA

Non vi fate più vecchio che non siate.

NORDI

Oh! non c'è pericolo. Ho quasi infilato il periodo in cui si cerca di parer più giovane.

LAURA

Quanti anni avete?

NORDI

Trentanove, e voi?

LAURA

Oh! oh!

NORDI

Reciprocità: non siamo tutti eguali davanti...?

LAURA

Davanti agli anni? No. A trentanove anni sarò una nonna, mentre voi siete in fiore.

NORDI

In frutto almeno. E voi rimarrete qui un pezzo ancora?

LAURA

Fino a dicembre.

NORDI

Così sola?!

LAURA

Perchè mi lasciate?

NORDI

Non parlatemene. Se sapeste come ci s'avvezza presto a star bene! Non le troverò più a Roma, le vostre serate.

LAURA

Venite a trovarle a Torino.

NORDI

Se lo potessi!

LAURA

Eh! non le trovereste neppur là. In città io passo tutte le mie sere in casa d'una amica, la signora Grandi.

NORDI

Un'amica!

LAURA

Oh già! Voi sarete come tutti gli uomini, i quali non credono che fra donne possa esistere amicizia.

NORDI

Non dico... ma...

LAURA

Pensate.

NORDI

Ecco. Le donne amiche sul serio fra di loro sono come le mosche bianche e difatti non ve ne hanno che di canute.

LAURA

Vi prego di credere che non mi tingo.

NORDI

Ed è per questo appunto che mi permetto di mettere in dubbio...

LAURA

La mia amicizia per tale che non conoscete.

NORDI

Parliamo chiaro: se ne facciamo questione di parole non ci sto più. Io, alla parola amicizia, ci dò un significato più alto ed esteso che d'ordinario non si usi. Se la volete adoperare nel senso comune, questa parola, allora non discuto e v'ammetto qualunque amicizia.

LAURA

Secondo voi, di amici veri non possono esservi che uomini.

NORDI

Sì, perchè l'amicizia è femmina.

LAURA

Uh! ( crolla le spalle ).

NORDI

No, no, non fate uh! e non crollate le spalle, chè mi accorgo d'aver detto una cosa così vera e giusta, che non me ne credevo capace.

LAURA

Quanta modestia!

NORDI

La modestia fu quella che rovinò affatto la mia esistenza.

LAURA

Convien dire che sappiate mascherarle bene quelle rovine.

NORDI

Eppure è tale e quale, e mi spiego.

LAURA

E la nostra digressione sull'amicizia?

NORDI

Cicerone ne ha scritto un trattato, dove ne disse tutto il dicibile; lo avete letto?

LAURA

No.

NORDI

Neppur io. Lo leggeremo insieme, se vi piace.

LAURA

L'autunno venturo... dacchè partite...

NORDI

Ah! è vero!

LAURA

Fatemi intanto da Cicerone intorno ai vostri ruderi.

NORDI

Subito. Quando entrai nella vita...

LAURA

Vi hanno messo a balia...

NORDI

No, m'allattò mia madre; ma vi prevengo che se mi interrompete, io perdo il filo.

LAURA

Allora aspettate un momento che si portino i lumi, chè così nessuno poi vi disturberà più. — Tirate quel cordoncino.

NORDI

Questo? ( suona ).

LAURA

Grazie. E poi attizzate un po' il fuoco e... disponete le poltrone... ( Nordi eseguisce ). Così.

SERVO

La signora comanda?

LAURA

I lumi. ( Servo via ).

NORDI

Venite a seder lì... ( Laura eseguisce ). Che tempaccio umido. C'è fuori una nebbia così fitta, che la si potrebbe tagliare col coltello. Io non so proprio concepire come una signora bella, giovane e di spirito come voi rimanga per tanto tempo sola, in campagna.

( Il servo porta i lumi ).

LAURA

Una signora bella, giovane e di spirito come son io ama sentirselo dire da un uomo di spirito come voi. — Dunque la vostra storia?

NORDI

Eccola. E, prima di tutto, non avete mai pensato voi che ai tempi nostri si comincia a vivere troppo presto? Cominciando a professare quando non s'è anche fatta un po' di pratica, si ottiene di vivere del capitale invece che dei redditi, e si sfrutta il futuro, che potrebbe poi essere bello e soddisfacente, in pro dell'oggi, che non riesce fuorchè febbrile.

LAURA

E voi avete fatto così?

NORDI

Ho sciupato in erba quelle emozioni che la mia inesperienza non sapeva rendere gradevoli, e quando giunsi all'età in cui avrei potuto forse far meglio, mi trovai stanco, scorato e senza voglia.

LAURA

Finora la modestia non ci pare.

NORDI

Abbiate pazienza, ho premesse alcune osservazioni generali a mo' di prefazione.

LAURA

Io non le leggo mai.

NORDI

Sarà questa la prima. Vi parlerò naturalmente di quel che forma il perno intorno a cui si aggira la vita di un giovinotto che non debba pensare a guadagnarsela: la ricerca della donna.

LAURA

Naturalmente.

NORDI

Ebbene, ecco dove la modestia mi fu d'inciampo. Io non potevo credere, io novizio e timoroso, in mezzo a tanti pieni di fatuità e d'insolenza, i quali per me rappresentavano i tipi della perfezione, io non potevo pensare nemmeno che una donna volesse occuparsi pure un minuto di me, così ingenuo e poco loquace.

LAURA

Comincian tutti a quel modo.

NORDI

Io ebbi la mala sorte di continuare. Proprio. Mi ce ne volle del tempo per farmi certo che non ero da meno del gran numero. E quando giunsi ad aver questa convinzione... era troppo tardi.

LAURA

Come sarebbe a dire?

NORDI

Ah! vedete, signora Laura. Il corteggiare, lo scivolare sopra certi principii e certi doveri, il vestir d'oro il ferraccio, lo stringere la mano al marito e la vita alla moglie, il cercare di convincermi a forza di paradossi e di sofismi, sono cose all'infuori della mia natura. Senza essere un Catone, non vado d'accordo con Alessandro Dumas figlio.

LAURA

Alla buon'ora!

NORDI

Che gli uomini ammogliati predichino questa morale, ciò non fa effetto di sorta, perchè li scotta troppo l'argomento. Bisogna dunque che siamo noi scapoli a predicarla, e se non fosse altro, vorrei farlo per vezzo. Ho oramai piene le orecchie di questa facile indulgenza gridata su tutti i tuoni, e mi par ora di cambiare il numero della suonata e la chiave dello strumento. Certe teorie nate stantìe, finchè sono giovani reggono in grazia di un po' di fuoco che le galvanizza; ma quando alle grinze ed alla povertà della natura si sovrappongono le grinze del tempo che le ha frustate, mi cascano proprio davvero. Insomma, se queste teorie sono nuove, io grido che la novità è nata morta, e faccio evviva al vecchiume.

LAURA

Com'è cosa rara che un uomo parli come voi, all'età vostra e nella vostra posizione! E le cose rare sono preziose.

NORDI

Sventuratamente è cosa più rara ancora che una donna...

LAURA

Non epiteti, per carità.

NORDI

Che una donna... come voi applaudisca sul serio a simili ragionari. La maggior parte griderebbe allo scandalo a sentire il contrario... ma... è così bello poter gridare allo scandalo! Ed è per questo che quando ebbi coscienza di me, mi accorsi che era troppo tardi.

LAURA

Non capisco.

NORDI

La cosa è semplicissima. Io ho la debolezza di voler fare quello che penso, e per lo meno, di volermi astenere da quanto cerco di mostrar falso. Perciò, chiusa la via agli amori di contrabbando, e non volendo rinunziare del tutto all'amore, non mi rimaneva che una porta sola per entrare nel tempio: quella del matrimonio.

LAURA

Ebbene?

NORDI

Ebbene, finchè il matrimonio m'apparve vestito, di tutti i più lusinghieri colori, di tutte le più morbide delicatezze, io dubitai di me stesso e non cessai di far dubbio su di me che per dubitare degli altri.

LAURA

Di tutti gli altri?

NORDI

È un dubbio collettivo, che riguarda tutta la specie, e nessun individuo; ma non è meno dubbio perciò. Che ci volete fare, temo che cadrei in disaccordo con mia moglie su troppe cose; e poi nella mia parte di osservatore ne vidi tante delle vicende, che ho preso paura.

LAURA

Ciò dipende dalla lente del vostro occhialino.

NORDI

Sarà benissimo, ma ormai la vista ci s'è avvezza a quella lente. Io sono come colui che avesse assistito a tanti scontri di convogli sulle strade ferrate, da non osar più metter piede in un vagone.

LAURA

Sarebbe un errore di calcolo. Di simili sventure ne accadono in media, supponiamo, cinque volte su cento. Ora, chi ne abbia passate quattro, ha novantacinque gradi di probabilità contro uno che non gli capiti la quinta.

NORDI

Un grado contro mille è più che sufficiente per mettere paura; e riflettete che non si sa mai quando s'abbia da cominciare a contare, perchè le quattro passate potrebbero benissimo appartenere ad un centinaio passato anche lui.

LAURA

E per simili paure avete rinunziato al matrimonio?

NORDI

Assolutamente.

LAURA

A che servono allora le vostre buone teorie?

NORDI

A teorizzare e ad ogni modo a sminuire il pericolo pei nostri figli.

LAURA

Pei vostri figli! Uno scapolo!

NORDI

Voglio dire pei vostri... Uhm... per la generazione ventura.

LAURA

Assolutamente avete detto?

NORDI

E lo ripeto.

LAURA

E quando sarete vecchio?...

NORDI

La solita antifona. Dovrei prender moglie per egoismo?

LAURA

Un pochino... è permesso. D'altronde, quella che potrebb'essere vostra moglie, non diventandolo, invecchierà zitella, e quindi... il vostro può essere un egoismo in due.

NORDI

Mancano mariti possibili al mondo!

LAURA

Più che ragazze — e se tutti dicessero come voi! Fortuna che sono propositi codesti...

NORDI

Pensatela come volete.

LAURA

La... Quanto tempo v'ho da concedere per la conversione?

NORDI

E voi?

LAURA

Io?!

NORDI

Sì voi, perchè non predicate coll'esempio?

LAURA

Non mi son forse maritata io?

NORDI

Ma perchè non vi rimaritate?

LAURA

Grazie... no.

NORDI

Ah!

LAURA

C'è una differenza.

NORDI

In mio favore! Voi che lo sperimentaste il matrimonio... non ci tornate più.

LAURA

La colpa è degli uomini!

NORDI

Oh! io non vado tanto in là, e non cerco chi abbia colpa... Constato il fatto.

LAURA

Sapete che i miei ospiti sono partiti mezzo in collera con me?

NORDI

Perchè?

LAURA

Perchè appunto mi volevano dar marito.

NORDI

Chi?

LAURA

Si denunzia il peccato e non il peccatore.

NORDI

E voi avete ricusato?

LAURA

Su due piedi.

NORDI

E lo conoscevate il... peccatore?

LAURA

Da dieci anni.

NORDI

Non vorrei essere in lui.

LAURA

Oh! lui od un altro sarebbe stato lo stesso; è la cosa che ricuso.

NORDI

E non la persona?

LAURA

Insolente.

NORDI

Ebbene, guardate che differenza di opinioni. Io, tanto irremovibile nel proposito di rimaner scapolo, non capisco perchè voi vogliate restar vedova.

LAURA

Così... Se ve ne avessi da dire il perchè non saprei.

NORDI

Ah! lo fate da dilettante.

LAURA

Ho cominciato a ripetermi che non mi sarei rimaritata, mi sono avvezza a questa idea, ed ora il vedovato è in me una seconda natura.

NORDI

Sì, ma la prima sarebbe lo stato coniugale. Dacchè mi avete ammesso nella vostra preziosa intimità, e dacchè mi se ne porge l'occasione, permettetemi che vi dica che ho pensato più volte alla vostra posizione e che mi son sempre più convinto che non la potete durar così.

LAURA

Grazie.

NORDI

Per noi uomini, la solitudine, la vera solitudine non esiste. Padroni di noi, accetti dappertutto anche malgrado le nostre pecche e sovente in grazia a quelle, allorchè la società e le distrazioni hanno smarrito il nostro indirizzo, a noi ci sovviene del loro e le cerchiamo dove sono. Un vecchio scapolo, purchè non sia un orso, è qualche cosa di piacevole, di malizioso e di elegante che vi ricorda i marchesi del tempo di Molière. Ma una donna! Gli uomini sono grossolani, voi lo sapete, vi stanno d'attorno finchè ci trovano il tornaconto e poi... Io naturalmente, se avrò vita, vi chiederò sempre in autunno un posticino su queste poltrone, ma e l'inverno, il lungo inverno, senza contare che ci sono due altre stagioni... credo.

LAURA

Vi lascio finire; notate che vi lascio finire.

NORDI

E noto che me ne fate invito. Ho presto detto. Invece io vi vedo di qui, madre di un ragazzo e di una ragazza...

LAURA

E perchè non di due maschi?

NORDI

Come volete, non ci tengo al sesso; ed osservo che mi avete interrotto. Un altro difetto del nostro secolo, è quello di trascurare troppo la poesia intima di certe scene fiamminghe. Che non se ne vogliano riconoscere altre, no, e peggio se questa sentisse d'incenso, o di unzione; ma, alla buona, senza volerne trar la morale, osservandola come un fatto, mi par bella, serena e soave... Ebbene, di una di queste scene fiamminghe io vedo in voi il personaggio più luminoso... Voi... e non adopro epiteti volgari, siete una donna di cuore, e seria, non leggete troppi romanzi, e non sillogizzate sulla misera condizione del vostro sesso; voi sareste insomma... scusate, una buona madre di famiglia... Perchè non fare di diventarlo? Io ci metto un po' di egoismo sapete in questi consigli! E penso che quando fossi vecchio, verrei qui a scaldarmi al fuoco della vostra intimità, a conversare con vostro marito che sarebbe un uomo... ammodo, a farmi importunare dai vostri... figliuoli, poichè li volete tali... dai vostri figliuoli di cui incoraggerei le scappate, ed a cui insegnerei i paroloni grossi, che stan così bene a disagio in quelle piccole bocche di rosa. — Che ve ne pare?

LAURA

Voi parlate come un libro stampato... Soltanto... che bisogno avete di insegnarli ai figliuoli degli altri i paroloni... Tutto questo idillio... Si dice idillio?

NORDI

Sissignora.

LAURA

Tutto questo idillio, che voi dipingete così bene, perchè non usufruttarlo per conto vostro?

NORDI

Ma ve l'ho già detto... il pericolo che l'idillio abbia a farsi omelia. D'altronde, una famiglia, io ce l'ho; un figliuolo; ho mio nipote. Un figliuolo sui venticinque anni. Posdomani io parto per Roma e lo troverò là ad aspettarmi, giovane, bello, elegante, protetto dalla mia esperienza, e troverò la mia stanza ben in assetto, e saremo sempre in due a tavola, e benchè io non abbia che qualche pelo grigio, pagherò i suoi debitucci come se fossi uno zio canuto. Ah! voi non lo conoscete mio nipote. È laureato da ingegnere e professa... consigliando alle signore il modo di adornare il proprio salotto. Non è ricco, ma io lo sono; ha un cuore grosso come la cupola di San Pietro e pieno di buoni propositi. Tutti gli anni mi promette di darsi sul serio al lavoro e va ad iscriversi nello studio di qualche celebrità, dove il principale che lo incontra sovente nel mondo gli usa mille cortesie e gli dà a leggere i giornali. Una cosa sola mi pesa a rimanere scapolo, ed è il pensiero che risalendo in linea retta nella mia famiglia, non trovo nessuno de' miei padri che me ne abbia dato l'esempio.

LAURA

Tutti i vostri argomenti reggono per me pure. Se voi foste capace di credere all'amicizia fra donne...

NORDI

Sì, quella signora con cui passate le sere a Torino...

LAURA

Quella... siamo cresciute insieme, ci vogliam bene come due sorelle, suo marito è un brav'uomo, i suoi ragazzi mi chiamano zia. La sera Grandi mi viene a pigliare e mi riconduce; in casa sua convengono due o tre uomini di garbo, i quali non giuocano e non ci fanno la corte, si parla sul serio come facciamo voi ed io... e poi... venite a provare e ve ne farete persuaso.

NORDI

Lo sono digià. E la conclusione di tutto questo discorso qual'è?

LAURA

Che voi non volete prender moglie.

NORDI

Nè voi marito... Si può esser più d'accordo?

LAURA

Mi permettete ora di continuare il mio ricamo?

NORDI

Fate. Io metto una legna.

LAURA

Qui c'è il giornale.

NORDI

Grazie ( lo piglia e si mette a leggere; e lei a ricamare ). Lo leggete mai il giornale voi?

LAURA

Perchè?

NORDI

Perchè c'è ancora su la fascia suggellata.

LAURA

No, non lo leggo mai.

NORDI

E perchè vi ci abbuonate?

LAURA

A voi non arrivano che gazzette di Roma, ed io vi voglio al corrente delle novelle di Torino, perchè me le possiate dire.

NORDI

Cerco allora... Ecco qui: Consiglio Comunale.

LAURA

Voi partite posdomani irrevocabilmente?

NORDI

Irrevocabilmente.

LAURA

Il mattino?

NORDI

Senza dubbio.

LAURA

E non verrete quest'inverno a fare una scappata a Torino?

NORDI

Eh! difficile.

LAURA

Se vi lusingate ch'io m'aggiunga al novero di quelli che compiangono il deserto che è diventato Torino, la sbagliate lunga...

NORDI

Oh! non ci appartengo neppur io a quel novero... finchè a Torino ci sarete voi.

LAURA

Un complimento! È il primo di stasera.

NORDI

Ma non sarà l'ultimo.

LAURA

Si vede che il mio giornale vi desta molto interesse.

NORDI

Per carità, togliete quel pronome possessivo. Il vostro giornale! Che orrore... Se non vi conoscessi, vi piglierei per una Permanente.

LAURA

Dunque c'è nulla che possa farmi attenta?

NORDI

Uh!! Ci sono i fatti varii... Esempio di longevità.

LAURA

C'è altro?

NORDI

Le miniere di carbon fossile nel Kentuki... È un giornale istruttivo il vostro!

LAURA

Teatri... non c'è cronaca?

NORDI

Non ci so cercare in questa gazzetta.

LAURA

Già... non è il Fanfulla!

NORDI

No?... Non me n'era accorto. Aspettate: Esempio da imitarsi... Vediamo quest'esempio.

LAURA

Ed imitiamolo.

NORDI ( leggendo )

«La nostra città perde uno de' suoi più egregi, colti e laboriosi cittadini.»

LAURA

Esempio da imitarsi.

NORDI

Aspettate ( legge ): «Ma noi non possiamo dolercene, pensando al valoroso acquisto che ne farà il Parlamento...» Eccolo l'esempio..... Esempio di magnanimità, ed io voglio imitarlo, e non me ne dolgo neppur io... Continuo?

LAURA

Come volete, tanto non ci sto attenta.

NORDI ( legge e poi sospende )

Oh! Oh! Come si chiama il marito della vostra amica?

LAURA

Ebbene... Grandi.

NORDI

E poi?

LAURA

Achille.

NORDI

Dottore?

LAURA

Ma perchè? Sì, dottore.

NORDI

Me ne duole...

LAURA

Insomma che cos'è?

NORDI

Vedete... L'esempio non è la città, non il giornale, e non siamo noi a darlo... è lui, il dottore Achille.

LAURA

Favorite...

NORDI ( leggendo )

«Il dottore Achille Grandi, appena conobbe il risultato della votazione di domenica che lo eleggeva a deputato...»

LAURA

Deputato!

NORDI

«Annunziò ai propri amici che egli, malgrado la numerosa clientela che possedeva a Torino, si sarebbe, fin dal prossimo dicembre, stabilito alla capitale... insieme colla propria famiglia.»

LAURA

Non è vero.

NORDI ( dandole il giornale )

C'è scritto.

( Laura legge e rimane pensierosa ed afflitta ).

NORDI

Però, ci potrebb'essere errore... Io, per esempio, non ho veduto... alcun giornale finora... ne devo aver due con me... cerchiamo. ( Trae di saccoccia alcuni giornali e lettere, fra le quali una suggellata )

( Laura lo guarda con ansietà ).

NORDI

Che vuol dir ciò?

LAURA

Una lettera suggellata.

NORDI

Ah! è di mio nipote... Me l'ha consegnata il fattorino mentre entravo da voi... Qualche appello alla borsa.

LAURA

Leggetela e... datemi quei fogli...

NORDI

Permettete? ( Le consegna i giornali ).

( Laura si mette a leggerli uno dopo l'altro ).

NORDI ( dopo letto un po' )

Ah! l'imbecille!

LAURA

Che cos'è stato?

NORDI

Scusate... ( Legge con più avidità, si fa triste in faccia, e poi s'asciuga una lacrima ).

LAURA

Vostro nipote è malato?

NORDI

Lo fosse... l'imbecille... è partito.

LAURA

Partito!

NORDI

Per l'America... già... Il rimorso del far nulla lo ha preso... Gli hanno offerto, che so io, degli intraprenditori...di costruzion... Insomma... leggete... ( Le dà la lettera e siede angosciato su di una poltrona ).

LAURA ( dopo letto, s'avvicina a Nordi, gli rende la lettera e gli porge la mano )

Coraggio, Nordi.

NORDI

Avete trovato?

LAURA

Che?

NORDI

La conferma dell'elezione?

LAURA

Mi par bene...

NORDI

Ah! ( Sorride con un sorriso pieno di lagrime ).

( Laura apre il pianoforte e si mette a cercarvi qualche motivo ).

NORDI

Com'è sonora la vostra sala... Un momento fa, quando leggevo, ci sentivo mille echi: la si direbbe disabitata... c'è umido e freddo... Aggiusto il fuoco... ( Siede daccanto al fuoco e sta colle molle sospese in mano a guardare i tizzoni ).

LAURA

E nemmanco me n'hanno scritto! L'amicizia. Ah! il marito è deputato! Già gli uomini sono tutti ambiziosi... ( volgendosi verso Nordi ) tutti...

NORDI ( discorrendo fra sè )

No, non bastano più...

LAURA

Come, non bastano più?...

NORDI

C'erano gli zii d'America... Adesso non bastano più... ci vogliono i nipoti.

LAURA

Almeno vostro nipote ve ne ha dato notizia.

NORDI

Bella cosa... a suo zio... quasi padre! Ma dopo me l'ha data...

LAURA

E poi in ogni caso, il movente che lo indusse a partire è buono e lodevole!

NORDI

Ci dev'essere qualche donna di mezzo...

LAURA

Oh! naturale!

NORDI

Naturale sicuro... Non si passa l'Oceano... per... rimorso di far nulla.

LAURA

Qualche americana.

NORDI

No, no, qualche europea che l'avrà lusingato per un po'... e poi... crac...

LAURA

Uno scontro di strade ferrate.

NORDI

Ho fatto bene a non ammogliarmi.

LAURA

Ed io...

NORDI

Oh! voi! Gli uomini... almeno sono più...

LAURA

Stiamo a vedere che è una donna vostro nipote!

NORDI

Mio nipote, in fin dei conti, era padrone di sè, e sapeva che io non abbisognavo punto di lui... Non importa, era la mia giovinezza!

LAURA

Corretegli dietro.

NORDI

Oh! tornerà... Mi rincresce delle vostre serate. Non avevo ragione quando dicevo che le amiche...?

LAURA

Gli amici... saranno diversi...

NORDI

Sì... ne sono una prova...

LAURA

Voi?

NORDI

Io mi professo vostro amico vero e sicuro.

LAURA

Grazie di questa buona parola. ( Nordi s'alza ). Volete andarvene digià?

NORDI

È l'ora della vostra cena, a momenti; e poi abbiam bisogno tutti e due di star soli.

LAURA

Per avvezzarci.

NORDI ( si vede nello specchio che sta sul camino ).

Oh! signora Laura.

LAURA

Che?

NORDI

Una ciocca di capelli bianchi.

LAURA

Dove?

NORDI

Qui sulle tempia... la vedete?

LAURA

È vero.

NORDI

Ed è triste, sapete!... Non avrei mai creduto di dover lamentar gli anni così presto... Mi sento proprio vecchio...

LAURA

Dovreste rimandar la vostra partenza, dacchè non c'è più vostro nipote.

NORDI

Poh!

LAURA

Per farmi piacere.

NORDI

No, è meglio che vada.

LAURA

Per distrarvi?

NORDI

E... anche...

LAURA

Grazie... non è il secondo complimento questo...

NORDI

Perdonatemi, non so dove m'abbia la testa... buona sera.

LAURA

Tornerete a salutarmi almeno?

NORDI

Oh! domani senza fallo.

LAURA

Buonasera... ( Nordi via ).

SCENA II.

Laura e Servo.

( Laura siede daccanto al fuoco, poi s'alza e si dispone a scrivere, poi smette e suona un campanello. Pausa ).

SERVO

La signora ha suonato?

LAURA

E la cena?

SERVO

La signora ha dato ordine che si anticipasse?

LAURA

No... Ma neppure ho ordinato un ritardo... e voglion esser le dieci e mezzo.

SERVO

Il pendolo della signora non segna che le otto.

LAURA ( guarda all'orologio ).

È vero. Che serate eterne... andate.

SERVO

Debbo sollecitare in cucina?

LAURA

Sì..... no... fate come volete. ( Servo via — Laura torna a sedere accanto al fuoco ). Berta e Laurina avrebbero dovuto scrivermi almeno... povere bambine! Come piangerà la Laura, a non veder più la sua madrina! Oh! che...! vita nuova... paesi nuovi... ed io... Farò fuoco delle mie legna... Le otto soltanto! ( Prende un giornale ). Prima rappresentazione della Famiglia..... commedia..... ( smette ). La famiglia!

Quanto tarderò a scoprirne in me pure dei capelli bianchi?! Povero Nordi... Con questo tempaccio e con questa melma, mezz'ora di sentiero fra i prati..... Se ci avessi pensato..... l'avrei fatto ricondurre in carrozza... Smemorata! Ma e perchè, anche lui, andarsene così presto e di sbalzo?... buonasera e via... senza nemmanco toccarmi la mano..... Poveretto! ( Va al tavolino e si mette a ricamare ).

SCENA III.

Nordi e detta.

( Nordi entra senza che Laura lo veda; giunto a metà della stanza tossisce ).

LAURA

Siete voi Giovanni?

NORDI

Son io.

LAURA

Nordi? Come va... avete dimenticato qualche cosa?

NORDI

Appunto... Ho dimenticato di chiedervi la mano...

LAURA

Ebbene, ci ho pensato... eccola ( gli dà la mano ).

NORDI

Per quanto tempo?

LAURA

Oh! per poco... ne ho bisogno pel mio ricamo.

NORDI

Me la ritornerete?

LAURA

Sempre che vogliate... Non siete voi mio amico?

NORDI

Sì davvero... solo... vorrei... che me la ritornaste... in presenza... di una terza persona.

LAURA

Di una terza persona?

NORDI

Sì... del sindaco, per esempio, e... per lasciarmela... sempre...

LAURA ( guardandolo )

Una domanda di matrimonio?

NORDI

Formale.

LAURA

Colle vostre teorie? E gli scontri dei convogli?

NORDI

Faremo di non viaggiare.

LAURA

Che uomo strano!

NORDI

Ebbene?

LAURA

Veramente, le idee che ho manifestate...

NORDI

Sono idee... e nulla più.

SERVO

La signora è servita...

LAURA

Rimanete a cena con me... Ne parleremo.

Colleretto Parella, 1872.

FINE DELLA COMMEDIA.