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quelli Christiani bramosi di venir а tal fatto рет li-
berarssi da detto Tirrano onde io соте padre et
loro pastore feci radunar consiglio d'alcuni miei Ves-
covi et Arcivescovi et risolvessim.o che fusse mandata
ипа perssona а sollevar gente et cossi fu speditto et
fattane patente al nostro Vicario Generale D. Ales-
sandro Mutello, ii quale ando et congregb dodici mila
persone buone et idonee рет la battaglia. Et mentre
Noi volevamo dar principio а quell' impresa mi vien
scritto dall' Есето Conti di Benevento allora Vice Ree
in questo Regno di Napolli, dicendo che soprasedes-
simo da tal impresa рет поп metere quelli popoli in
pericolo, et ch' aspettassimo l'agiutto di S. М. et cossi
soprasedessimo.
Di poi di novo vedendo tardar ditto agiuto ci
risolvessimo seguitar l'impresa et stando gih in ponto
similmente пе vien scritto da V. Е. di ordine di S.
М. dicendo che поп facessimo nulla senza dargli
raguaglio del tutto, рет che S. М. соп l'occasione vol-
teria le forze contra il Turcho, et lo discacciaria da
quelli statti, onde Noi sentendo i1 comando di S. М.
obedissimo.
Et poi vedendo tutti quei Christiani che il negotio
рите andava in longo mi pregarno ch'io di persona
fusi venuto а патаг la facilit& et di tal im-
presa а S. М. et cossi mi misi in viaggio рет tal
effetto, et essendo gionto qui in Napoli V. Е т: have
detto т; trattenga qui et che manderia il mio Vicario
in Spagna а narar il tutto а S. М. et questo quanto
fin hora passato in questo negotio tanto importante
alla Santa Fede Cattolica et aumentatione alla сотопа
di S. Maesta.
Et cosi io mi offerissco соп haver• da S. М. cinque